Antonio Meucci

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Antonio Santi Giuseppe Meucci

nasce a Firenze il 13 aprile 1808 e muore a New York il 18 ottobre 1889. La sua figura è sicuramente ricordata per l’invenzione del telefono o meglio ,da lui detto, “telettrofono”.  Da giovane fu costretto ad abbandonare gli studi poiché di famiglia povera ed inizia a lavorare svolgendo molte attività. In una di queste professioni (meccanico di teatro) incontra Maria Matilde Ester Mochi che sposerà il 7 agosto 1834. La sua occupazione teatrale diventa di altissima professionalità. Al Teatro della Pergola (Firenze) si occupa di tutto. Dalla meccanica alla chimica, dall’ottica all’elettricità e in generale tutta la fisica, oltre alle arti figurative. In un piccolo sgabuzzino assegnatogli impiantò il suo primo laboratorio; qui costruì un telefono acustico per comunicare tramite un’imboccatura dal piano del palcoscenico alla gattaccia di manovra, posta a circa 18 metri di altezza, grazie a un tubo acustico che correva incassato nel muro. Questa innovazione di Meucci apportata al teatro fu gradita a tutto il personale e particolarmente ai soffittisti, non tanto per il bisogno di trasmettere gli ordini in silenzio, quanto più per permettere di lavorare in sicurezza e con facilità.

Antonio Meucci si appassiona anche all’attività politica. Affiliato alla carboneria, prese parte ai moti dal 1831 al 1833 anno in cui viene incarcerato per tre mesi insieme a Francesco Domenico Guerrazzi. Fu costretto ad abbandonare il granducato di Toscana per le sue idee liberali e repubblicane. Dopo vari peregrinaggi, nel 1850, i coniugi Meucci sbarcano a New York e si trasferiscono da subito a Clifton, un piccolo quartiere nell’isola di Staten Island. Dapprima approdarono a Cuba dove Antonio condusse esperimenti di elettroterapia e nel 1849, scopre la trasmissione della voce per via elettrica. Diede all’invenzione il nome di “telegrafo parlante”, in seguito ribattezzato telettrofono.

A Clifton apre una fabbrica di candele dove sviluppa una solida amicizia con Giuseppe Garibaldi. La fabbrica non riscuote molto successo e converte la sua attività in fabbrica di birra lager. Anche questa non ebbe successo e da qui inizia il tracollo economico della famiglia Meucci. Nel 1854 la moglie Ester è costretta a letto da una grave forma di artrite reumatoide e questo dette la spinta ad Antonio a perfezionare il suo telettrofono. In tal modo poteva comunicare dalla cantina alla camera della moglie. Intorno al 1865 Meucci, dopo vari esperimenti,  rende praticamente perfetta la sua invenzione. La mancanza di fondi non permise a Meucci di depositare il suo brevetto ( occorrevano 250$ ). La strada alternativa è quella di ottenere una sorta di brevetto provvisorio, il cosiddetto caveat, che va rinnovato ogni anno al prezzo di 10 dollari. Meucci riuscirà a pagare la somma solo fino al 1873. Nello stesso periodo Meucci si rivolge alla potente American District Telegraph Company di New York, richiedendo la possibilità di utilizzare le linee per i propri esperimenti. La compagnia non coglie le potenzialità economiche dello strumento e procura allo scienziato italiano una nuova delusione. Nel 1876 Alexander Graham Bell presentato domanda di brevetto per il suo apparecchio telefonico. Gli anni successivi della vita di Meucci saranno spesi in una lunga vertenza per rivendicare la paternità dell’invenzione. Meucci trova una sponsorizzazione da parte della Globe Company, che intraprende una causa con la Bell Company per infrazione del brevetto. La causa termina il 19 luglio 1887 con una sentenza che, pur riconoscendo alcuni meriti ad Antonio Meucci, dà ragione a Bell. “Nulla dimostra – recitava la sentenza – che Meucci abbia ottenuto qualche risultato pratico a parte quello di convogliare la parola meccanicamente mediante cavo. Impiegò senza dubbio un conduttore meccanico e suppose che elettrificando l’apparecchio avrebbe ottenuto risultati migliori”. In sintesi la sentenza affermerebbe che Meucci avrebbe inventato il telefono, ma non quello elettrico. Antonio Meucci muore all’età di 81 anni, il 18 ottobre 1889, poco prima che la società Globe presenti ricorso contro la sentenza. La Corte Suprema statunitense deciderà per l’archiviazione del caso. L’invenzione del telefono è stata  definitivamente attribuita a Meucci dal Congresso degli Stati Uniti d’America nel 2002.

Meucci fu depositario di oltre 22 brevetti di cui:

  • Bevande frizzanti
  • Condimento per la pasta ed altri cibi ( in accordo con Roberto Merloni, General Manager della STAR)
  • Fogli di carta bianca e resistenti, a cui molti giornali si interessarono
  • Oli per vernici e pitture
  • Nuovo modo di fabbricare candele (ancora in uso)

 

Vi proponiamo un video interessante tratto da Vojager sulla vita di Meucci.

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