I Jeans

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Premessa

I Jeans, da quando sono usciti sul mercato, sono sempre stati apprezzati per la loro comodità e praticità. Sono diffusi su scala mondiale con numeri da capogiro. Si parla di circa 2 miliardi di paia all’anno. Nel tempo hanno subito modifiche ma hanno resistito a tutte le mode imponendosi sempre come pantalone più amato. Ma chi ha inventato i Jeans ?
Ancora una volta, questa domanda ci porta a fare un viaggio tra intuizioni e strategie di mercato.

Levi Strauss

Partiamo dalla seconda metà dell’800 quando, la “Corsa all’oro” in California, portò molti europei ad emigrare, in cerca di fortuna, negli Stati Uniti d’America.
Questo flusso migratorio coinvolse anche la famiglia Strauss. Famiglia di origine ebrea che gestiva una merceria a New York.
I due figli maggiori gestivano la merceria, mentre il terzogenito Loeb ( che cambió il suo nome in Levi ) preferì lavorare nel ranch dello zio in Kentucky.

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Levi Strauss

Levi notò immediatamente i limiti dell’abbigliamento da lavoro e fu così che ebbe l’idea di commercializzare stoffe, abiti e stivali più idonei a mansioni di fatica. Fondò a San Francisco la Levi Strauss & Co. ancora oggi sede legale dell’azienda.
Gli abiti da lavoro erano confezionati con una stoffa molto resistente di colore blu che fu chiamata “Denim” (in origine de Nimes che prendeva il nome da una città di tessitori della Provenza).
Tale materiale fu molto apprezzato per i lavori in miniera, dove Strauss vendeva i suoi capi come ambulante. Un capo molto richiesto era una specie di tuta che prese il nome di salopette.

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Un tessuto molto simile veniva prodotto in Italia per confezionare i pantaloni dei marinai genovesi, chiamati per questo “jeans” (da Jeane, termine inglese che indica la città di Genova).

Nascita del brevetto

Levi iniziò nel 1870 una produzione in serie di pantaloni da lavoro, affidandosi a una rete di cucitrici. I suoi capi però, avevano dei punti deboli e risultavano estremamente fragili all’altezza delle tasche.

Fu così che un sarto, anch’egli ebreo,  di nome Jacob W. Davis, che si trovò a riparare spesso questi pantaloni, ebbe l’idea di rinforzare i punti critici con dei rivetti di rame.

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Jacob Davis

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Particolare di un rivetto

 

Davis scrisse alla compagnia Levi Strauss questa lettera:

Reno, Nevada, 5 luglio 1872. Ai signori Levi Strauss & Co. Trovate accluso un assegno di 350 dollari… Vi ho anche mandato 2 pezzi cuciti con la stoffa che mi avete venduto… quelli blu li metto a 3 dollari e 50 al paio. I miei concorrenti sono gelosi del successo e se non li assicuro con un brevetto presto li faranno tutti. Perciò cari signori vi propongo di fare un brevetto a mio nome e vi darò metà dei diritti… Vostro J.W. Davis.

Levi Strauss accettò la proposta e fu così che nel 1873 nacquero i jeans “XX”. Il nome Levi’s fu brevettato successivamente, quando i clienti cominciavano a chiamarli così.

Anche la caratteristica impuntura a doppio arco «double arcuate» sulle tasche posteriori è stata creata nel 1873, ma venne registrata (nessuno ci aveva pensato prima) solo nel 1942.

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Double arcuate

E comparve anche la prima etichetta in cuoio in alto a destra sul retro dei jeans: il «Two Horse Brand», che mostrava/mostra i pantaloni inutilmente tirati da due cavalli in direzioni diverse, creata nel 1886.

Dal 1890, i Levi’s classici furono chiamati 501 dal numero della partita.

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Logo

Diffusione dei Jeans

Vista la continua domanda, cominciarono ad aprire fabbriche per la produzione dei pantaloni ed anche di camice dello stesso tessuto denim ma un pó più leggero.

Levi morì nel 1902 lavorando fino alla fine mentre il suo socio Davis morì nel 1908. Il figlio Simon prese le redini dell’azienda.

Negli anni Venti del XX secolo, il brevetto scadde ed altri produttori di capi in tessuto denim, approfittarono dell’occasione per entrare nel mercato. I principali furono Harry David Lee e C.C. Hudson, oggi noti rispettivamente con le marche Lee e Wrangler. Ciò contribuì ad aumentarne la diffusione.

Fino alla fine della seconda guerra mondiale, il jeans rimane un abito da lavoro, usato dai ricercatori d’oro e dai minatori, dai cowboy, dagli operai e dai contadini, dai meccanici e dai muratori, per poi diventare un indumento da tempo libero.

I jeans diventarono sempre più popolari fino ad essere simbolo della moda giovanile degli anni ‘70.

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Jeans a Zampa anni ’70

Da allora ogni aspetto della vita, dal cinema all’abbigliamento formale, è stato fortemente condizionato da questi pantaloni.

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Conclusioni

Nella storia dei pantaloni più amati in assoluto, c’è l’incontro della tradizione tessile italiana e il senso d’avventura dei pionieri del West America. Forse è proprio questo richiamo all’avventura che ha contribuito a renderli famosi.

Ad ogni modo, a noi non resta che apprezzare il genio creativo di due appassionati al loro lavoro e proporvi un video in 2 parti tratto da Youtube, che espone la storia che vi abbiamo appena raccontato.

OperaIdeas

I Jeans parte 1/2
I Jeans parte 2/2

 

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2 commenti:

  1. Vi ringrazio, questo articolo esprime in maniera semplice e chiara, un pezzo di storia che non molti sanno.

  2. Davvero carino. Esposto in modo semplice e fluido.

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