Gli scacchi, chi li ha inventati ?

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Premessa

Uno dei giochi da tavolo più appassionanti e complessi è il gioco degli scacchi. Lungimiranza e strategia sono alla base di questo splendido gioco. Ma chi ha inventato il gioco degli scacchi ? E’ sempre stato come lo conosciamo ? Per rispondere a queste domande, prepariamoci a fare un altro viaggio affascinante tra storia e leggenda.

L’ipotesi più probabile

Tra le varie ipotesi, quella che sembra mettere d’accordo i più, indica l’india del VI secolo d.C. come luogo di origine. Il termine scacchi deriva dalla lingua d’Ocescac” che a sua volta prende origine dal persiano “shah” che significa “re”. I poemi persiani descrivono un gioco, lo Chatrang, che ha una grossa attinenza col gioco degli scacchi. A sua volta, lo Chatrang deriva, come gli stessi poemi persiani raccontano, da un gioco più antico nato in india, chiamato Chaturanga.

A dire il vero, giochi con delle pedine erano già noti in Asia nel 5000 a.C ed anche in Mesopotamia nel 3000 a.C. Di tali giochi però, non sono state mai trovate regole e quindi non è possibile candidarli come antenati degli scacchi.
Altri studi portano a pensare, che l’antico gioco del Chaturanga, derivi da antichissimi giochi cinesi.

Rappresentazione dello Chaturanga

La leggenda

Una leggenda racconta che un re indù, di nome Iadava, vinse una grande battaglia per difendere il suo regno, e che, per sconfiggere il nemico, dovette compiere un’azione strategica in cui suo figlio perse la vita. Da quel giorno il re non si era più dato pace, sentendosi colpevole per la morte del figlio. Rifletteva continuamente sul modo in cui avrebbe potuto vincere senza sacrificare la vita del figlio: tutti i giorni rivedeva lo schema della battaglia, ma senza trovare una soluzione. Tutti cercavano di rallegrare il re, ma nessuno vi riusciva. Un giorno si presentò al palazzo un brahmano, Lahur Sessa, che, per rallegrare il re, gli propose un gioco che aveva inventato: il gioco degli scacchi. Il re si appassionò a questo gioco e, a forza di giocare, capì che non esisteva un modo di vincere quella battaglia senza sacrificare un pezzo, ovverosia suo figlio. Il re fu finalmente felice, e chiese a Lahur Sessa quale ricompensa egli volesse: ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque altra cosa. Il monaco rifiutò, ma il re insistette per giorni, finché alla fine Lahur Sessa, guardando la scacchiera, gli disse: «Tu mi darai un chicco di grano per la prima casa, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via». Il re rise di questa richiesta, meravigliato del fatto che il brahmano potesse chiedere qualunque cosa e invece si accontentasse di pochi chicchi di grano. Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal re e lo informarono che per adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per ottocento anni. In questo modo, Lahur Sessa insegnò al re che una richiesta apparentemente modesta può nascondere un costo enorme. In effetti, facendo i calcoli, il brahmano chiese 2^64 = 18.446.744.073.709.551.615 (18 trilioni 446 biliardi 744 bilioni 73 miliardi 709 milioni 551mila 615) chicchi di grano. In ogni caso, il re capì, il brahmano ritirò la richiesta e divenne il governatore di una delle province del regno. Una fonte accreditata ne La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig riporta invece l’uccisione del monaco.

Rappresentazione della leggenda

 

Evoluzione del gioco

Tra leggende e verità, il gioco è arrivato in Europa intorno all’anno 1000. Verso il XV secolo, in Italia ed in Spagna, vengono definitivamente fissate le regole moderne del gioco: i pedoni avevano l’opzione di avanzare di due case al momento della loro prima mossa con la conseguente opzione per l’avversario di mangiarlo en passant; gli Alfieri potevano muoversi lungo tutto una diagonale libera (invece di essere limitati a muoversi obbligatoriamente di due case diagonali) e perdevano la possibilità di saltare la casa di colore diversa del loro colore; la Regina, su suggestione, pare, della figura di Isabella di Castiglia, sostituisce definitivamente la precedente figura del Visir, può muoversi in tutte le direzioni senza limitazione di distanza, il che l’ha resa il pezzo più potente presente sulla scacchiera (prima poteva solo muoversi di una casa alla volta in senso diagonale). Altra variazione fu l’introduzione della torre, che prese il posto del cammello. Infine, nel XIX secolo si definisce totalmente il regolamento.

Pezzi del Chatrang : 1 Re o Visir, 2 Elefanti, 1 Cavaliere, 1 Carro Del 6°-8° secolo trovati in Afghanistan

Il gioco degli scacchi è uno dei più popolari al mondo ed è riconosciuto anche dal Comitato Olimpico Internazionale.

Nel 1924 è stata fondata la FIDE (Fédération Internationale des Échecs,  Federazione Internazionale degli Scacchi). Le varie federazioni nazionali devono far riferimento a quest’ultima.

Curiosità

Vediamo alcune caratteristiche e curiosità sul mondo degli scacchi.

  • L’aspetto dei pezzi nei tornei ufficiali deve essere di tipo Staunton. Howard Staunton (Westmorland,  1810 – Londra, 1874) è stato uno scacchista inglese. Fu uno dei più importanti giocatori di scacchi dell’epoca, giornalista e studioso di Shakespeare. I pezzi di tipo Staunton sono chiaramente distinguibili (esempio il re ha una corona a croce mentre la regina ha una corona a pallini).

Scacchiera con pezzi Staunton

  • Il numero di possibili diverse partite a scacchi sembra essere 10^120, ovvero 1 seguito da 120 zeri. Un numero impressionante se consideriamo anche, che gli atomi stimati per comporre l’intero universo è 10^81.
  • La parola “Scacco matto” deriva dalla frase persiana “Shah Mat“, che significa “il re è morto“.
  • Come sappiamo, il cavallo può muoversi a “L”. Il numero di possibili percorsi sulla scacchiera di un Cavallo è di oltre 122 milioni.
  • La nuova mossa di pedone, avanzamento di due caselle sulla sua prima mossa, invece di una, è stata introdotta in Spagna nel 1280.
  • Il Dr. Emanuel Lasker ha mantenuto il titolo campione del mondo di scacchi per più tempo di qualsiasi altro giocatore di sempre: 26 anni e 337 giorni.

Emanuel Lasker

  • La prima Scacchiera con case scure e chiare alternate, appare in Europa nel 1090.
  • La Scacchiera pieghevole è stata originariamente inventata nel 1125 da un sacerdote che giocava a scacchi. Poiché la Chiesa proibiva ai sacerdoti di giocare a scacchi, nascose la sua Scacchiera facendola apparire semplicemente come due libri che si trovano insieme. Agli inizi del Seicento, il gioco degli scacchi venne dichiarato lecito da Francesco di Sales, vescovo di Ginevra. Il 14 ottobre 1944 il vescovo di Madrid ha proclamato Teresa d’Avila patrona degli scacchisti.
  • Il secondo libro mai stampato in lingua inglese era di scacchi.
  • Il primo programma di computer per giocare a scacchi è stato sviluppato nel 1951 da Alan Turing. Tuttavia, nessun computer era abbastanza potente per elaborare il test di Turing eseguendo i calcoli e giocando in base ai risultati, se non impiegando diversi minuti per mossa. Il primo computer in grado di sconfiggere un giocatore umano in condizioni regolamentari è stato Deep Thought. La macchina, progettata dall’informatico cinese della IBM Feng-hsiung Hsu, ha battuto lo scacchista David Levy nel 1989. Lo stesso anno Deep Thought ha affrontato Garri Kasparov, dal quale è stato sconfitto con un secco 2-0 Ma Kasparov è ricordato soprattutto per un altro incontro ufficiale, contro il computer IBM Deep Blue, disputato nel 1996 a Filadelfia. Fece scalpore la vittoria di Deep Blue nella prima partita, ma Kasparov si aggiudicò la sfida con 3 vittorie e 2 patte. La rivincita, un match di sei partite disputato l’anno successivo, venne deciso nella determinante ultima partita, vinta dal calcolatore che si aggiudica dunque l’incontro per 3,5-2,5. Il computer fu successivamente ritirato dall’IBM, rifiutando la richiesta di rivincita di Kasparov. Il grande campione Kasparov è forse lo scacchista più conosciuti al mondo.

Garri Kimovič Kasparov

  • Circa 600 milioni di persone in tutto il mondo, sanno come giocare a scacchi.
  • Le Olimpiadi degli scacchi sono un campionato del mondo a squadre nazionali. Sono organizzate dalla FIDE, che le ha istituite ufficialmente nel 1927. Dal 1950 le olimpiadi hanno assunto una cadenza stabile e si disputano regolarmente ogni due anni.
  • La partita di torneo più lunga giocata con le regole moderne è stata giocata a Belgrado nel 1989 tra Ivan Nikolić  e Goran Arsović, che terminò patta dopo 269 mosse e durò 20 ore
  • Numerose sono anche le manifestazioni legate agli scacchi che si svolgono periodicamente in Italia; la più nota tra queste si tiene a Marostica, dove dal 1454 si svolge una partita che ripropone una tra quelle più famose già disputate, utilizzando dei personaggi viventi in costumi tradizionali. La partita a pezzi grandi et vivi, coinvolge oltre cinquecento figuranti comandati da ordini nell’antica lingua medievale parlata nella Repubblica di Venezia.

Marostica

 

  • L’attuale campione del mondo, è il Norvegese Magnus Carlsen. È diventato Grande maestro nel 2004, all’età di 13 anni, 4 mesi e 27 giorni, il terzo più giovane scacchista della storia ad aver raggiunto questo titolo. È stato definito “il Mozart degli scacchi” per il precocissimo talento e per l’apparente naturalezza con cui ottiene i suoi alti risultati.

Magnus Carlsen

Conclusioni

Potremmo scrivere ancora pagine e pagine sugli scacchi e sui Maestri di questo gioco. E’ Nostra volontà però, incuriosire e lasciare che si approfondiscano volontariamente le ricerche degli argomenti proposti.

Ancora un caloroso saluto da OperaIdeas e vi lasciamo con un consueto filmato selezionato da YouTube. Tra i tanti visionati, abbiamo scelto di proporvi la storia della sfida tra uomo e computer , Kasparov contro Deep Blue (il super-computer creato dalla IBM).

Kasparov vs Deep Blue
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