Cos’è Aipoly
Buone notizie per chi vede poco o pochissimo !
Aipoly è un’app nata circa un anno fa negli Stati Unitiche che, al Consumer electronic show di Las Vegas, è stata incoronata come una delle più innovative del 2017.
Semplice ma ingegnosa, quest’app trasforma lo smartphone o il tablet, in un “compagno” che racconta la realtà che ci circonda. Con l’uso della voideocamera, Aipoly è capace di riconoscere oggetti e colori pronunciando ad alta voce ciò che sta “vedendo”.
L’autoapprendimento
Attualmente l’app riconosce e pronuncia, in 7 lingue, 1000 oggetti della vita quotidiana, 1000 razze di animali e 1000 specie di piante. A cui si aggiungono 1000 tipi di cibi ben descritti e 1000 colori. Per un totale di 5000 parole. Questi sono numeri molto incoraggianti, se pensiamo che, al suo lancio, aveva un vocabolario “limitato” a circa 1000 parole. Il suo processo di apprendimento lo dobbiamo all’uso dell’intelligenza artificiale, che la arricchirà di nuovi vocaboli e concetti da pronunciare.
Dove è nata l’app
Tutto è cominciato ad agosto del 2015 quando Marita Cheng, Simon Edwardsson e l’italiano Alberto Rizzoli, tre ragazzi poco più che ventenni, ebbero l’intuizione di far uso dell’intelligenza artificiale per aiutare i non-vedenti a esplorare il mondo. Nacque l’idea di Aipoly, sperimentata per la prima volta su una bottiglia d’acqua. Il programma, dopo qualche secondo d’attesa, rispose correttamente e per i ragazzi quello fu il primo passo verso un progetto più grande. Alberto Rizzoli, figlio dell’ex editore del Corriere della Sera Angelo, morto nel 2013, è stato studente della Singularity University, il campus che promuove l’uso della tecnologia per superare le sfide vere dell’umanità.
Test in campo
Steve Mahan, che presiede il centro per non vedenti di Santa Clara (California), il primo a testare le auto di Google che si guidano da sole, di Aipoly apprezza «l’aiuto che dà a costruire un’immagine mentale, perché solo alcuni ciechi sono capaci di formulare tali immagini». Per migliorare le prestazioni dell’applicazione è necessario aggiungere sempre più immagini al database, cosa demandata a un gruppo di programmatori. «Abbiamo fatto provare l’applicazione a 88 non vedenti e ne sono stati entusiasti. Ci sono 285 milioni di persone nel mondo come loro ed entro il 2020 uno su tre utilizzerà uno smartphone», considera Rizzoli, l’imprenditore .
Conclusioni
Ancora una grande idea, semplice e geniale allo stesso tempo. Grazie all’immaginazione possiamo rendere la vita più semplice. Questo video tratto da Youtube vi farà capire bene come funziona l’app.
OperaIdeas
Non sapevo dell’esistenza di questa app. Mi fa piacere quando qualcuno produce app, che aiutano l’essere umano. Grazie a voi per avermela fatta conoscere.