Il guanto “parlante” per sordomuti

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Valerij Strizheus

Valerij Strizheus

La notizia

E’ di pochi giorni fa la notizia di uno studente Russo che ha inventato un guanto “parlante” per sordomuti. Il suo nome è Valerij Strizheus e la sua invenzione che ha progettato nel 2015, è ora in grado di poterla brevettare.

Valerij ha 16 anni ed è nato a  Sobinka (piccola città di soli 21.000 abitanti). Ha sempre avuto la passione per la tecnologia e la costruzione di oggetti più o meno sofisticati.

L’idea

L’idea di inventare un guanto capace di tradurre il linguaggio dei segni in parole comprensibili agli altri, gli è venuta nel 2015 mentre, frequentando la scuola “Ascensore per il futuro”, conobbe un ragazzo che aveva inventato un guanto per altri scopi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono circa 360 milioni le persone che hanno una forma di disabilità uditiva e molte di queste usano il linguaggio dei segni per comunicare. Purtroppo per queste persone è difficile interagire con il resto del mondo che comunica verbalmente e che spesso non conosce il linguaggio dei segni.

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Guanto di Valerij Strizheus

Il guanto di Valerij potrebbe essere la soluzione per tutte queste persone.

Il guanto ha diversi sensori installati sulle dita, ognuno dei quali è in grado di “catturare” il movimento della mano. Quando la mano si muove per eseguire una lettera nel linguaggio dei segni, i sensori captano il movimento, lo trasformano in un segnale digitale e lo trasmettono a un piccolo computer che converte i movimenti in parole udibili.

Per ora, del guanto esiste solo una versione che parla in inglese e in russo, ma Valerij vuole migliorare ulteriormente la sua invenzione, tanto che non l’ha ancora brevettata. Sebbene si tratti solo di un prototipo che necessita di miglioramenti, diverse aziende, attratte dalle infinite potenzialità dell’idea, hanno fatto delle vantaggiose offerte al ragazzo, il quale, però, al momento non è intenzionato a vendere almeno finché la sua invenzione non sarà perfetta.

 

E’ l’unico prototipo ?

Abbiamo cercato in rete ed abbiamo avuto conferma di ciò che pensavamo. Quello di Valerij non è l’unico approccio.

Thomas Pryor e Navid Azodi

Thomas Pryor e Navid Azodi

SignAloud

Altri due studenti ,Thomas Pryor e Navid Azodi, hanno realizzato un guanto in grado di tradurre in parole il linguaggio dei segni. I due ragazzi hanno infatti creato ‘SignAloud’, un guanto in grado di tradurre il linguaggio dei gesti in testi e parole.

I guanti ‘SignAloud’ sono collegati tramite Bluetooth e come per il guanto di Valerij, ogni movimento viene tradotto in parole attraverso un altoparlante.

I due giovani hanno vinto pure un premio di 10mila dollari del Lemelson-MIT per la loro invenzione .

Navid e Thomas  sono arrivati a tale risultato dopo aver passato la maggior parte del loro tempo libero al CoMotion MakerSpace, lo spazio che l’università mette a disposizione degli studenti per i loro progetti personali.

Navid e Thomas al CoMotion MakerSpace

Navid e Thomas al CoMotion MakerSpace

 

Dice Thomas Pryor: “I nostri guanti sono piuttosto leggeri e sono abbastanza ergonomici da essere usati come un accessorio da tutti giorni, allo stesso modo in cui si indossa un apparecchio acustico o delle lenti a contatto”.

 

SignAloud

SignAloud

 

Funzioni speciali di SignAloud

In più i guanti hanno tutta una serie di altre funzionalità: possono monitorare il periodo di riabilitazione dei pazienti che hanno avuto un infarto o possono essere usati in più modi nel campo della realtà virtuale; il primario interesse dei due studenti rimane, però, quello di migliorarli sempre di più promettendo sviluppi che potranno davvero rivoluzionare la vita dei sordi.

Ancora un passo indietro…

Ryan Patterson

Ryan Patterson

Andiamo ancora indietro nel tempo e scopriamo che già nel 2000 guanti simili erano già stati pensati.

Ryan Patterson era uno studente di 18 anni della Central High School di Grand Junction, Colorado. Cercava un’idea da presentare come progetto per una fiera scientifica. Era l’estate del 2000.  “Mi  ricordo un momento in cui ero al ristorante ed ho visto alcune persone sorde che avevano bisogno di un interprete per aiutarli con i loro ordini. Ho pensato che avrei potuto provare a sviluppare un metodo elettronico per rendere più facile comunicare per le persone con problemi simili”

Sette mesi più tardi, un giorno prima della fiera di scienza occidentale del Colorado, Patterson completò un guanto prototipo in grado di tradurre le posizioni delle mani di persone che fanno uso del linguaggio dei segni o  American Sign Language ( ASL) convertendoli in grandi lettere, di facile lettura visualizzate sullo schermo di un computer. Per Patterson, un pugno ben chiuso con il pollice appiattito e di lato, un palmo rivolto verso l’esterno con il pollice  nascosto, e cinque dita curve a forma di un cerchio incompleto può essere tradotto facilmente come A-B-C.

Ryan Patterson

Ryan Patterson

Sign Language Translator

Patterson con la sua invezione, il “Sign Language Translator” è stato vincitore del Gran Premio di Scienze e Ingegneria alla fiera internazionale Intel del 2001, dove è stato nominato miglior di categoria in ingegneria, e il primo classificato nella categoria individuale al Science 2001 Siemens Westinghouse. L’11 marzo, Patterson ha ricevuto il massimo dei voti e una borsa di studio da 100.000 $ all’Intel Science Talent Search, una competizione spesso definita come “il premio Nobel minore”.

“Le nuove tecnologie di assistenza promettono di aiutare le persone con disturbi della comunicazione ad interagire più facilmente in ambienti di tutti i giorni”, ha detto il dottor James Battey, direttore del NIDCD. “Noi di NIDCD siamo lieti che un giovane di talento e creativo come Ryan sia interessato a mettere a disposizione la sua abilità per sfide della comunicazione umana. Speriamo di fare tutto il possibile per coltivare gli interessi dei giovani scienziati.”

Ryan Patterson

Ryan Patterson

Il Sign Language Translator è costituito da due componenti separati: un guanto da golf in pelle sottile, che dice al computer la posizione precisa della mano, e il computer, che è programmato per associare ogni posizione della mano con una corrispondente lettera che lampeggia sul suo schermo. Dieci sensori flessibili, cuciti nel guanto, monitorano la posizione delle dita misurando la resistenza elettrica che viene creata dalle dita che si piegano. Un piccolo microcontrollore sul dorso della mano converte la variazione della corrente elettrica ed invia le informazioni al computer tramite una piccola antenna gommata. Il computer legge i valori numerici e, in una frazione di secondo, le converte in lettere dell’alfabeto, che appaiono sullo schermo.

 

Conclusioni

Ancora una volta abbiamo visto che molti giovani ragazzi contribuiscono, con le loro idee, a migliorare il mondo. A loro un grande complimento da parte nostra con la speranza che molti altri ne traggano ispirazione. Vi lasciamo con il video dell’invenzione Ryan Patterson che per primo ottenne risultati incoraggianti.

OperaIdeas

Sign Language Translator

 

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